Il Tempo delle Memorie

Il Tempo delle MemorieIl Tempo delle Memorie
Il Tempo delle Memorie

ispirato all'Antologia di Spoon River di E.Lee Master


Adattamento e regia
Federica Restani - Irene Gandolfi

Con
Elisabetta Baccara
Gloria Biglione
Matteo Bin
Simone Bringhenti
Federico Caramori
Luigi Castelli
Jean Pierre Cerron Flores
Gianluigi Cortesi
Noemi Di Liberto
Anna Fava
Mauro Ferri

Nicolò Finardi
Pierangela Giavazzi
Riccardo Lena
Elena Lucchini
Marco Mancani
Alessia Marcheselli
Ilaria Marchini
Michele Marino
Marco Monteverde
Elsa Renna
Stefano Olivieri
Teresa Orlandi
Nicolò Pegan
Barbara Pezzali
Riccardo Sasso
Barbara Vicini

Foto
Elio Scardovelli



Capolavoro della letteratura nord-americana, Spoon River diventa occasione di racconto di stporie vere in uno spazio altro rispetto alla vita e alla morte.

Il punto di vista del dopo, dell’altrimenti rispetto all’esistenza, consente l’agio di riflessioni profonde e acuminate come lame, ironiche e melanconiche come le storie vissute dai personaggi.

Le strade della sonnolente cittadina si rianimano per la sciarada  notturna che ogni sera al tramonto il Vento, autentico regista e unico sopravvissuto alle traversie che hanno ridotto Spoon River una città fantasma, decide di giocare utilizzando le proprie amate marionette, per dimenticare la solitudine che spazza strade e piazze e per prendersi gioco degli affanni inutili e imprescindibili che l’hanno tenuta viva per tanto tempo. I saloon si rianimano, le colline, le vie ritrovano l’energia ora raggiante ora distruttiva di uomini e donne che un tempo le hanno fatte palpitare con le loro passioni e di cui adesso rimangono solo memorie spazzate dal vento.

 

NOTE DI REGIA

Un intreccio di piani espressivi emerge dalla ricerca nelle pieghe di una cultura, quella di E.Lee Master, che  indelebilmente parla di America. L’eco stimola sonoramente l’immaginario, rielaborato e filtrato, che ogni europeo possiede di quella terra e legato a un certo periodo, o sarebbe meglio definirla epoca. Età dell’oro, in un certo senso nella nostra mente, recuperata in una musica che ormai appare quasi leggendaria. La svolta del millenio ha contribuito nostro malgrado a rendere ancora più lontana quell’America di saloon di cittadine di provincia, di jam session che trovano occasione sulle strade del Sud, di grandi Music Hall delle metropoli. Musica che fodera il nostro vagheggiamento di un tempo e un luogo divenuti quasi mitologici.

Dalla distanza temporale da cui osserviamo quella di Spoon River sembra veramente una attraente bolla di civiltà, lontana Atlantide che ci parla dell’uomo. Sarebbe meglio dire della sua vita.

L’incredibile scoperta sta nel dover ammettere che ogni barriera di tempo crolla davanti all’universalità dei sentimenti dei suoi personaggi. O ancora meglio delle straordinaria coincidenza tra i loro episodi di vita e i nostri, di popolo ormai irrimediabilmente diretto nel futuro.

Guardando a Spoon River gettiamo uno sguardo dentro di noi, per comprendere quanto l’uomo sia uguale a se stesso davanti agli avvicendamenti della vita. Le memorie di Spoon River (5 giovani ragazze) diventano allora la voce che ci avverte di guardare, cercare dentro l’essenza della nostra umanità, attraverso il ricordo, che ci riconduce al presente.

Sigla.com - Internet Partner